Stando a quanto afferma l’Istat, attraverso le dichiarazioni del direttore del dipartimento statistica Roberto Monducci, nel corso del 2016 sarebbero ben l’11,9 per cento sul totale le famiglie italiane che vivono in uno stato di disagio: un dato stabile rispetto al passato, ma non per questo meno grave e meno denso di preoccupazioni.
In merito, si può osservare come purtroppo l’incidenza delle difficoltà economiche si stia facendo sentire anche nei confronto di quelle famiglie che posseggono uno o più animali domestici, tanto che non sono certamente poche – stando a quanto sottolineano anche le associazioni degli animalisti – le famiglie che sono state costrette a portare in canile o in gattile il proprio amico a quattro zampe, separandosi così dal proprio fedele compagno di vita. Sono inoltre numerose le famiglie che dichiarano di dover compiere grandi sacrifici per poter mantenere i propri cani e i propri gatti, complice anche il costo elevato del cibo, delle spese veterinarie, dei costi di gestione quotidiana di cane, gatto e altri animali domestici.
E così, sottolinea l’AIDAA, lo scorso anno le famiglie che hanno dovuto abbandonare la compagnia del proprio animale domestico lasciando fido o micio in un rifugio sono state circa 6.500, e di queste almeno la metà ha motivato la propria scelta per le difficoltà economiche. Per quest’anno, le stime sono tutt’altro che positive, visto e considerato che si pensa a un possibile nuovo incremento nel numero di famiglie costrette a fare proprio questa scelta.
A conferma di ciò, le prime rilevazioni del 2017, che ribadiscono come il trend non sia assolutamente in diminuzione, anzi. “La situazione non va sottovalutata- dichiara Lorenzo Croce presidente di AIDAA- le difficoltà nel mantenere e nel curare un animale sono vere e soprattutto sono una spia importante della situazione di disagio vissuta da migliaia di famiglie italiane, per questo torniamo a gran voce a chiedere politiche sociali a tutela anche delle famiglie con animali, come l’abbattimento dell’Iva sulle prestazioni veterinarie e l’introduzione della sterilizzazione e vaccinazione gratuita per cani e gatti”.
Insomma, uno scenario della crisi forse fin troppo sottovalutato, ma sul quale sarebbe opportuno poter compiere qualche riflessione. Perché, in fondo, a subire gli effetti della lunga difficoltà economico finanziaria delle famiglie italiane sono spesso proprio gli animali domestici, un “costo” che non è facile tagliare, ma al quale frequentemente bisogna rinunciare.