Se due cani litigano, chi risarcisce i danni?

Capita a tutti i padroni di animali domestici: l’incontro con un altro quattro zampe e la lite che si incendia in pochi attimi. Un contrasto tra animali che spesso viene interrotto dall’intervento del proprietario di uno o di entrambi, evidentemente timoroso che il proprio pet possa avere la peggio. Ma se uno dei proprietari subisce una lesione in conseguenza di ciò, chi lo risarcisce?

Un orientamento interessante ci viene proposto non solamente dalla legge, quanto anche dalle recenti sentenze giurisprudenziali. Cominciando con la prima, rammentiamo che il codice civile stabilisce che ciascuno risponde dei danni che il proprio animale provoca a terze persone. La responsabilità è di natura oggettiva, visto e considerato che scatta in automatico, a prescindere dal fatto che vi siano colpe dei padroni. In termini ancora più chiari, la responsabilità si verifica per il semplice fatto di avere sotto la propria custodia l’animale che si è reso colpevole del danno prodotto.

Peraltro, recenti orientamenti giurisprudenziali hanno sottolineato come tale orientamento valga anche nel caso in cui la lite tra due cani procuri lesioni al proprietario. Il perché è presto detto: per i giudici sia che l’animale sia assicurato a un guinzaglio, sia che sia custodito in un recinto chiuso con un cancello, è comunque pur sempre necessario evitare che eventuali fughe improvvise possano provocare danni a terzi. Una fattispecie concreta è quella di due cani che si azzuffano: in tale caso non sarà più necessario verificare chi dei due cani abbia dato per primo causa al litigio o abbia sferrato il primo morso visto e considerato che a rappresentare elemento decisivo per connotare la fattispecie è l’omessa custodia dell’animale da parte del padrone, il quale è chiamato a fare tutto ciò che è nel suo potere per poter evitare che il pet possa far male ad altri, animali o uomini.

Traendo le dovute considerazioni, nell’ipotesi di scontro tra due cani, scatta una responsabilità di natura oggettiva. Attenzione però a non cadere in tentazioni interpretative ristrette ed errate: il proprietario dell’animale che sferra il morso al padrone dell’altro animale risponde non solamente solo in via civile, con conseguente risarcimento del danno, quanto anche in via penale, con potenziale configurazione del reato di lesioni colpose. La deresponsabilizzazione si verificherà solamente dimostrando che il danno è stato determinato da un caso fortuito, imprevedibile e inevitabile. Che, purtroppo, raramente è possibile dimostrare.

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