Si può soffrire per la perdita di un animale domestico, nello stesso modo (o anche peggiore) della morte di una persona “umana” a noi cara?
Rispondere a questa domanda non è certo facile, ma una cosa è certa: il nostro rapporto con il decesso di animali domestici è cambiato nel corso dell’ultimo secolo. Dunque, non deve affatto sorprendere che oggi si senta così tanto dolore per la perdita di un cane o di un gatto (o altro animale d’affezione), perché in buona parte del mondo sono considerati sempre più membri della famiglia.
A Fossò, in provincia di Venezia (o, meglio, nell’area metropolitana di Venezia), sta per essere realizzato un nuovo forno crematorio per animali domestici, un inceneritore per piccoli animali da compagnia, che permetterà a chi lo vorrà di assistere alla cremazione per dare l’ultimo saluto ai loro piccoli amici. Siamo consapevoli che, per quanto intuibile, la morte di un animale domestico possa causare un forte dolore, e che spesso questo dolore non è nemmeno accompagnato dalla possibilità di poter dare al proprio caro animale domestico una degna sepoltura. Per questo motivo, la notizia di un forno per la cremazione dei cani o dei gatti assume una buona rilevanza.
Secondo quanto stabilito da una legge appena firmata dal governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, nella Grande Mela gli animali domestici potranno avere una tomba accanto a quella dei loro proprietari. Il nuovo regolamento permette infatti di poter interrare, anche anni dopo la morte del proprio padrone, solo resti cremati. Nessun cimitero sarà obbligato a accettare animali e i cimiteri religiosi ne sono esentate. Tuttavia, anche se le norme sono effettivamente abbastanza vaghe (includono anche rettili, uccellini, invertebrati, ecc.), il sasso è stato lanciato nello stagno, e New York sembra fare da apripista a una tendenza sempre più avvertita dai proprietari di animali.