Yulin, torna il festival della carne dei cani…

yulin-carne-perro--478x270Niente da fare: anche quest’anno uno degli appuntamenti più odiati e temuti dagli animalisti è tornato in calendario. Parliamo naturalmente del festival di Yulin, dove ogni anno vengono consumate incredibili quantità di carne di cane. E a niente sono serviti gli appelli e le manifestazioni di protesta di celebrità e di associazioni animaliste che, anche in Italia, hanno cercato di bloccare la triste sorte di migliaia di cani a Yulin.

In programma dal 21 giugno per 10 giorni a Yulin, una città del sud est della Cina, per festeggiare il solstizio d’estate, verranno mangiati almeno 10 mila cani, cucinati in svariati modi rispettosi della tradizione e della cucina locale. E, purtroppo, con crudeltà aggiuntive: secondo leggende locali, infatti, pare che più il cane è spaventato, e più la sua carne sia buona. Una campagna internazionale ha raccolto – per nulla – decine di milioni di firme. Ma niente è servito per impedire lo svolgimento di questo tetro festival, per la gioia degli organizzatori, degli albergatori e, naturalmente, dei macellai di Yulin.

Insomma, come riportano alcuni media, pare che le proteste abbiano addirittura peggiorato la sorte degli animali. All’Afp un macellaio ha dichiarato per esempio che la vendita di carne di cane è aumentata di oltre il 50 per cento rispetto allo scorso anno. E proprio perchè le proteste hanno reso il festival molto famoso, e ora molte persone che non sospettavano della sua esistenza sono pronte ad andare a vedere lo “spettacolo”, e assaggiare la carne di cane. La stessa cosa si può direp er gli hotel, stracolmi.

Non solo. A rendere ancora più paradossale la vicenda c’è anche il fatto che gli stessi cinesi che si oppongono al festival della carne di cane ce l’hanno con gli occidentali. Pare insomma che gli stessi cinesi non sopportino che gli stranieri esprimano giudizi sulle proprie tradizionali: un comportamento che ha generato negli abitanti del Paese asiatico un modo di opposizione agli stessi oppositori del festival della carne di cane. Insomma, è proprio il caso di dirlo: quando le proteste (straniere) esagerano, si innesca un moto di patriottismo che difende le tradizioni locali, anche quando queste sono discutibili.

Dunque, ricordano i cinesi, per colpa dei media molta più carne di cane sarà mangiata.

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