Nel criceto, la congiuntivite rappresenta una delle malattie dell’occhio più comuni e, nello stesso tempo, sottovalutate. Si tratta di un’infiammazione della congiuntiva, lo strato sottile mucoso che riveste la parte interna delle palpebre nonché la parte visibile della sclera, e svolge la funzione di barriera contro gli agenti atmosferici del mondo esterno.
Nonostante il problema possa non sembrare particolarmente grave, un ritardo nella diagnosi o una terapia non adeguata possono avere gravi conseguenze, come ad esempio la perdita parziale o totale della vista. Ecco quindi che diventa importante conoscere le cause, le caratteristiche, i metodi diagnostici e le cure più appropriate.
Le cause della congiuntive nel criceto
Nella stragrande maggioranza degli casi la congiuntivite si può ricondurre ad un’infezione. I batteri, in particolare, sono stati individuati come patogeni più comunemente associati al distretto oculare, tutti appartenenti a ceppi che nella stragrande maggioranza dei casi, sono presenti nell’ambiente domestico o provengono dalla convivenza con altri animali, e che solo in condizioni particolari diventano patogeni da cui insorge un’infezione.
Da studi microbiologici è risultato che tra i germi più frequentemente isolati sulle congiuntive malate dei criceti troviamo i generi Staphylococcus, Micrococcus e Bacillus a cui si è aggiunto in misura molto minore (intorno al 4% dei casi) anche i generi Pasteurella Moraxella e Bordetella.
Il contagio si può verificare a seguito di un contatto diretto con la molecola infettante, magari attraverso dei giochi infettati, la lettiera non pulita, o il contatto con altri criceti ammalati.
Oltre alla componente infettiva, ci sono una serie di fattori non patogeni, ma soltanto irritativi o traumatici, che possono favorire l’infiammazione della congiuntiva, come un morso o un graffio sugli occhi da parte di un suo simile, se vive in una gabbietta un po’ affollata.
Anche la malocclusione dentale, spesso poco presa in considerazione, esercita una pressione eccessiva sui dotti lacrimali con conseguente sintomatologia infiammatoria. Infine, a scatenare il problema è anche la presenza di polveri inadatte come quelle presenti nelle lettiera con trucioli di resina, l’eccessiva umidità e l’assenza di corrente d’aria, che può esporre l’animale agli effetti irritanti continui e favorire l’insorgenza dell’infezione.
Sintomi, diagnosi e cura
La sintomatologia della congiuntivite nel criceto è in genere chiara e progredisce piuttosto rapidamente. L’irritazione con rossore è il primo sintomo a manifestarsi, seguito da lacrimazione eccessiva che, peggiorando, può diventare mucopurulenta.
Nel dettaglio i sintomi sono:
- Arrossamento perioculare.
- Secrezione acquosa, mucosa o purulenta.
- Gonfiore palpebrale.
- Aderenza delle palpebre con formazione di croste.
- Fotofobia e sfregamento ripetuto dell’occhio.
- Calo dell’attività generale, astenia e riduzione dell’appetito in fasi avanzate.
Un criceto con congiuntivite può anche cambiare comportamento, avere meno appetito ed essere molto più passivo. Sono tutti indicatori di malessere che non vanno sottovalutati e che richiedono subito attenzione medica.
Con quali esami si fa la diagnosi?
L’esame obiettivo può non essere sufficiente per fare una diagnosi accurata e capire se la congiuntivite è infettiva, allergica o traumatica. Il veterinario può fare una serie di esami oculari per comprendere meglio l’origine, come:
- Esame oftalmoscopico, per valutare l’integrità della superficie oculare e della cornea.
- Striscio congiuntivale e relativa colorazione di Gram, per identificare la presenza di batteri e cellule infiammatorie.
- Coltura batterica, che consente di isolare l’agente patogeno responsabile e testarne la sensibilità agli antibiotici.
- Test della fluoresceina, utile a escludere ulcere corneali che richiederebbero un trattamento differente.
Terapie della congiuntivite nel criceto
Il trattamento della congiuntivite nel criceto deve sempre essere deciso dal veterinario in base al genere d’infezione. Nella grande maggioranza dei casi batterici il regime terapeutico comprende l’uso di antibiotici locali per l’occhio ( gocce o pomate), ed eventualmente bioticoterapia orale nei casi gravi. La somministrazione di medicamenti per via locale necessita di un po’ di pazienza in quanto i criceti non amano essere tenuti in mano. Inoltre, bisogna evitare di mettere sotto stress l’animale durante la manipolazione, per cui è meglio stare tranquilli e operare in un ambiente quieto e famigliare.
Prima dell’applicazione della medicazione è possibile fare dei lavaggi con soluzione fisiologica sterile per rimuovere eventuali secrezioni. A casa è possibile utilizzare una garza sterile imbevuta in acqua tiepida, ma mai cotone o altri tessuti che potrebbero lesionare la mucosa o peggiorare l’infiammazione. L’importante è controllare ogni giorno lo stato della congiuntivite e informare lo specialista delle condizioni di salute dell’animale.
Come prevenire la congiuntivite
Per prevenire la congiuntivite nel criceto è necessario mantenere la gabbia pulita, ben arieggiata e senza troppa umidità, non utilizzare trucioli e lettiere con profumazione, ma scegliere quelli di carta riciclata o di graniglia di mais, entrambi non rilasciano polvere e assorbono bene l’urina.
Le visite periodiche dal veterinario rappresentano un valido strumento di prevenzione, sono utili per verificare lo stato di salute del criceto ed individuare i primi eventuali segnali di patologie correlate che possono predisporlo alla congiuntivite.
Non meno importante, in tal senso, anche la corretta alimentazione, che deve essere ricca di fibre, proteine e di quei nutrienti importanti per il sistema immunitario del nostro amico, che rappresentano una buona difesa naturale e lo aiutano a ridurre il rischio di contrarre infezioni.