Negli ultimi giorni l’edizione locale del quotidiano La Repubblica ha approfondito il varo del “Ponte dell’Arcobaleno“, il primo servizio di cremazione di animali di affezione presente nella provincia di Parma. Una struttura innovativa, attesa, promossa e realizzata dalla Fondazione Assistenza Pubblica Parma, che offre a tutti gli utenti interessati una reperibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno. Ma quali sono i servizi disponibili all’interno di questa nuova struttura?
Come ricorda il quotidiano che ha raccolto le dichiarazioni della Fondazione, il servizio è completo, con la possibilità di concordare in maniera preventiva la modalità di cremazione che risulta essere più prossima a quelle che sono le proprie necessità e preferenze, e di usufruire altresì del servizio di ritiro dell’animale a domicilio, dell’utilizzo delle sale del commiato predisposte per l’ultimo saluto, del ritiro delle ceneri e della loro eventuale dispersione, in aggiunta alla possibilità di disbrigare pratiche burocratiche, e ancora alla possibilità di assistere alla cremazione da video.
Con questa occasione la Fondazione segnala come la perdita di un animale domestico sia sempre un momento di grandissima tristezza e difficoltà, e che proprio in quell’occasione diventa piuttosto problematico occuparsi del distacco – anche emotivo – del proprio amico fedele a quattro zampe, che magari è stato parte integrante della propria famiglia di appartenenza per tanti anni.
Realizzata nel rispetto della normativa vigente sugli impianti di cremazione delle spoglie degli animali di affezione, il Ponte ha dunque come obiettivo dichiarato dalla Fondazione quello di “accompagnare nel suo ultimo viaggio chi ci è stato fedele per tutta la vita. Un modo per dirgli addio, onorandone la memoria”. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha poi aggiunto che la pubblica amministrazione che rappresenta “aveva già dimostrato attenzione verso gli animali d’affezione, attraverso un regolamento che prevedeva un servizio di cremazione e un campo di sepoltura. Ci fa piacere che a realizzare questo impianto sia stata l’Assistenza Pubblica: è come se lo avessimo fatto noi perché, benché sia un’operazione privata, possiede un grande valore pubblico”.
Filippo Mordacci, presidente di Fondazione Assistenza Pubblica Parma e amministratore unico del Ponte dell’Arcobaleno ha poi concluso ricordando che la nuova realtà va a colmare una lacuna sul territorio locale, rispondendo alle tante richieste ricevute negli ultimi anni.