Un nuovo studio conferma un concetto che abbiamo avuto il piacere di sottolineare diverse volte nel corso degli ultimi anni: avere in casa degli animali domestici (cane, gatto, e non solo) favorisce il benessere del corpo e della mente. La loro vicinanza a persone che soffrono di malattie, aiuterebbe inoltre a contrastare i disturbi mentali, permettendo di affrontarli con maggiore efficacia.
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Animali domestici: provano sentimenti come gli esseri umani?
Uno dei quesiti più ricorrenti da parte dei proprietari di animali domestici e di tutti coloro i quali sono molto affezionati a cani, gatti & co., è rappresentato dalla possibilità che i migliori amici dell’uomo (e della donna!) possano o meno avvertire sentimenti simili a quelli che prova l’uomo. E, di conseguenza, se gli animali domestici siano in grado di decifrare correttamente ciò che accade intorno a loro, le emotività correlate, e comportarsi di conseguenza. Si tratta di una domanda che suscita risposte varie e interessanti, e che da qualche tempo ha a disposizione un riscontro particolarmente autorevole.
Come aiutare gli animali domestici a superare il terremoto
Anche se il tema è stato sottovalutato nel corso degli ultimi giorni, non bisogna mai dimenticare che anche gli animali domestici soffrono lo stress del terremoto, e che pertanto ai loro proprietari è richiesto uno sforzo per poter aiutare i pets a superare tale momento.
“Anche Micio e Fido sentono il terremoto. Come in altri casi (vedi botti di Capodanno) si spaventano e rischiano di restare vittime degli eventi, come i loro amici umani” – ha in proposito scritto un recente comunicato a firma dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), che con l’occasione ha fornito una serie di consigli da tenere a mente per poter aiutare i nostri amici a quattro zampe ad affrontare questi eventi e a superare le difficoltà che possono aver provato e possono provare.
Baci e leccatine dai nostri amici cani? Meglio di no…
L’abitudine di farsi baciare e leccare il viso dai nostri amici cani è molto diffusa ma, secondo quanto afferma un recente studio condotto sul New York Times, sarebbe bene evitare di ricorrere a tale prassi.
Stando a quanto, ad esempio, sostenuto da Neilanjan Nandi, professore alla Drexel University Medicine di Philadelphia, la bocca della maggior parte degli animali ospita una incredibile quantità di virus, di batteri e di lieviti. Il motivo è semplice, e i nostri amici a quattro zampe non hanno alcuna colpa: nella saliva dei cani, infatti, sono contenute non solamente delle proteine che sono utili per poter disinfettare e per pulire le ferite, quanto anche organismi specifici che i cani tollerano bene, ma che l’uomo in realtà non è in grado di tollerare o combattere. In pratica, alcuni batteri che sono naturalmente presenti nella bocca degli animali possono – se trasmessi all’uomo – causare malattie.
Oltre alla tv, arriva anche il telecomando per cani
Di canali televisivi e dvd per cani avevamo già da tempo notato la presenza. Ma a che cosa servono tali programmi multimediali dedicati ai nostri amici a quattro zampe se non vi è la possibilità di poterli manovrare con un telecomando che sia a misura di zampa di cane?
E così, con l’aiuto di alcuni tecnici dell’University of Central Lancashire di Preston, l’azienda inglese Wagg ha avviato le fasi di test di un gadget con materiale impermeabile, resistente a bava e morsi, che può permettere al nostro cane di accendere e spegnere il televisore in autonomia, o ancora di cambiare canali da soli.
Nuovo allarme sull’abbandono estivo di cani
Secondo quanto afferma un comunicato stampa dell’Aidaa, l’Associazione italiana di difesa degli animali e dell’ambiente, sarebbero oltre duecentomila i cani che questa estate sono a rischio di abbandono, per un numero che sarebbe pertanto notevolmente superiore a quanto è stato possibile sperimentare nel corso degli ultimi anni. Non solo: secondo l’Aidaa a tale dato andrebbe ad aggiungersi quello relativo ai circa 700 mila cani randagi presenti sul territorio nazionale e concentrati prevalentemente nelle regioni meridionali e nelle isole) e ai 200 mila cani che attualmente sono detenuti nei canili e nei rifugi pubblici e privati di tutta Italia.