Accogliere un cucciolo di cane in casa è un momento dolce e gioioso, ma è anche una fase da gestire con attenzione e delicatezza. A volte ci si fa prendere dalle faccine paffute e dagli occhietti luccicanti, perdendo di vista l’aspetto fondamentale che lega il rapporto tra uomo e cane: il rispetto.
I cani sono affettuosi e protettivi, ma non per questo dobbiamo confondere i loro comportamenti con quelli umani. Per questo la nozione più importante da apprendere per capire come educare un cucciolo di cane è che non bisogna umanizzarlo. Nelle righe che seguono ci focalizzeremo proprio sugli errori più comuni da evitare quando si accoglie per la prima volta un cucciolo in casa.
L’ABC da conoscere
Per educare un cucciolo di cane, come dicevamo poc’anzi, è fondamentale imparare a conoscerlo per quello che è, cioè un animale socievole, abituato a vivere in branco e con particolarità che lo distinguono razza per razza. Alcuni cani, per loro natura, tendono a prediligere l’attività fisica e a soffrire la sedentarietà mentre altri bisogna spronarli ad uscire per la passeggiata, soprattutto quando piove.
Ciò che conta è mantenere un’educazione coerente, con istruzioni chiare e non contraddittorie. Questo non significa infliggere punizioni, che sono inutili e dannose, quanto piuttosto essere assertivi sulle regole fondamentali della convivenza. Per esempio, se non è permesso salire sul divano, il cane non dovrà mai salirci, nemmeno di tanto in tanto in base al nostro umore.
“Mi fa i dispetti”
Il cane non fa dispetti, anche se sembra che a volte lo siano. In realtà il cane reagisce a una situazione, che sia essa piacevole o spiacevole per lui in quel preciso momento. Occorre, quindi, capire cosa nell’ambiente che lo circonda o negli atteggiamenti che si assumono possa creare una reazione. C’è anche da considerare che il centro nevralgico delle emozioni di un cane è il naso, ragione per cui la stimolazione olfattiva può causare piccoli incidenti iniziali.
Una cosa da fare quando arriva un cucciolo in casa è tenere lontani gli oggetti a cui si tiene molto e prestare attenzione al resto. Il cucciolo tende a rosicchiare ciò che trova intorno, specialmente quando è libero di scoprire il mondo che lo circonda con il naso e con i denti: ecco perché laddove venga lasciato solo, vale la pena togliere di mezzo tutto ciò che potrebbe finire tra le sue zampe.
Abituare il cane a stare in casa senza far danni significa tranquillizzare le sue ansie e creare spazi che lo facciano sentire al sicuro. Giochini, premietti salutari e affetto sono gli incoraggiamenti di cui avrà bisogno per abituarsi a stare da solo, anche quando gli altri componenti della famiglia sono fuori.
Quanto e quando deve uscire?
L’ideale sarebbe che il cane fosse libero di uscire, correre, giocare e fare i bisogni quando ne sente il bisogno. Purtroppo, non tutti hanno lo spazio ideale per far gironzolare il cane in qualsiasi momento della giornata, motivo per cui sarà necessario organizzarsi.
Un cucciolo di cane appena arrivato dovrà capire, sin da subito, come funziona il momento del “bisogno”. I primi giorni ci vorrà molta pazienza nel premiare il cane quando farà il suo dovere e nel portarlo fuori spesso e volentieri. Succederà di dover pulire, questo non si può negarlo, ma se si lavora bene nelle prime settimane, la passeggiata diventerà un piacere per entrambi.
Portare fuori il cane, infatti, non deve essere vissuto come uno stress, perché anche il cane ne risentirebbe con tirate al guinzaglio, contrasti con altri cani o raccolta di spazzatura da terra. Per evitarlo occorre gestire questo tempo in modo tale che sia di “qualità”, anche se breve: niente telefono, niente strattoni quando il cane annusa e, soprattutto, intesa e ascolto reciproco. Solo così la passeggiata diventerà un momento di scoperta reciproco e favorirà la convivenza in casa.