Uno dei quesiti più ricorrenti da parte dei proprietari di animali domestici e di tutti coloro i quali sono molto affezionati a cani, gatti & co., è rappresentato dalla possibilità che i migliori amici dell’uomo (e della donna!) possano o meno avvertire sentimenti simili a quelli che prova l’uomo. E, di conseguenza, se gli animali domestici siano in grado di decifrare correttamente ciò che accade intorno a loro, le emotività correlate, e comportarsi di conseguenza. Si tratta di una domanda che suscita risposte varie e interessanti, e che da qualche tempo ha a disposizione un riscontro particolarmente autorevole.
In particolar modo, secondo quanto afferma una ricerca coordinata da Claudia Fugazza, del Gruppo di Etologia comparata Mta-Elte, dell’università ungherese di Budapest, e pubblicata sull’ultimo numero della rivista Current Biology, i cani sarebbero in grado di ricordare e di collezionare nella propria memoria le emozioni e gli eventi in maniera tale da permettergli non solamente di comportarsi secondo esperienza, quanto anche di instaurare un rapporto di fiducia con i propri simili e con l’uomo.
“Questi animali – osserva in particolar modo la ricercatrice – sono tra le poche specie considerate ‘intelligenti’ e nonostante questo continuiamo a sorprenderci se una ricerca rivela che i cani e i loro proprietari potrebbero condividere alcune abilità mentali, a dispetto della distanza sulla scala evolutiva”.
E i gatti? Anche per i gatti le buone notizie non mancano di certo. Sebbene nell’immaginario popolare siano tendenzialmente meno affettuosi dei cani e più indifferenti, uno studio pubblicato da alcuni ricercatori su Animal Cognition sostiene che anche i mici possono leggere le nostre emozioni e possono distinguere gli stati d’animo di chi li accudisce. I ricercatori hanno ad esempio osservato che i gatti, di fronte a un essere umane che sorride loro, sono più propensi ad avvicinarsi e a fare le fusa. Attenzione però a non concfondere la capacità di decifrare i nostri atteggiamenti con l’empatia: è infatti molto probabile che effettivamente i gatti siano più opportunisti dei cani, e che abbiano imparato ad associare il buon umore dell’essere umano con la possibilità di poter ottenere un qualche tipo di ricompensa.