Il presidente del Cile, Michelle Bachelet, ha appena promulgato una legge che fissa dei rigorosi paletti nei confronti di tutti coloro i quali posseggono un animale domestico: introduce infatti delle precise responsabilità per tutti coloro che dovrebbero curare il benessere dei propri pet, affinchè esercitino il loro ruolo con attenzione, regolando la popolazione animale e prevenendo gli abusi.
La legge prevede, in particolare, che in caso di abusi e di danni provocati agli animali, il proprietario vada incontro a carcere e pesanti multe, oltre all’impossibilità di tenere degli animali nel prossimo futuro. La normativa prevede inoltre che il proprietario dell’animale domestico deve sempre fornire cibo, alloggio, un buon trattamento, cure veterinarie e non deve sottopone all’animale a qualsiasi sofferenza. insomma, per la prima volta nella storia di questo Paese sudamericano, l’abbandono di un animale domestico e la trascuratezza con la quale viene gestito sarà considerato come un comportamento passabile dal codice penale come reato di abuso sugli animali, con conseguente detenzione in carcere e multe anche pesanti.
Peraltro, la legge in questione regola anche il controllo della popolazione animale e richiede che tutti i comuni del Paese adottino un’ordinanza nella quale affrontino decisamente il problema degli animali randagi, vietando in ogni caso che venga prevista l’eutanasia come forma di controllo del numero di randagi.
“Questa è una legge a lungo attesa dai cileni e rappresenta un passo importante per garantire la corretta cura degli animali domestici e segna un nuovo standard anche per prendersi cura di loro” – ha dichiarato il presidente Bachelet commentando la promulgazione di tale provvedimento, che ha altresì trovato la soddisfazione di molte associazioni di tutela degli animali, che si sono dette particolarmente liete di questa evoluzione normativa da parte del Cile, per troppo tempo in grado di trascurare il benessere degli animali domestici.
Bisognerà ora comprendere in che modo la legge impatterà positivamente sugli animali domestici, considerando che molta dell’efficacia dipende comunque dalle ordinanze che i sindaci dei singoli comuni del Paese andranno ad adottare, e che potrebbero dar seguito a un comportamento non omogeneo nei confronti delle ispirazioni normative.