La leishmaniosi è una grave malattia che può essere trasmessa ai nostri amici a quattro zampe dal flebotomo (soprattutto Phlebotomus perniciosus), un insetto simile a una piccola zanzara dalle dimensioni di soli 2-3 mm, comunemente conosciuto come pappatacio e fin troppo spesso sottovalutato dai proprietari di animali domestici.
Purtroppo per tutti noi, questo insetto è particolarmente diffuso in tutto il nostro territorio e, soprattutto, nella zona delle coste, nel Sud e nelle Isole, anche se negli ultimi anni le statistiche medico veterinarie ufficiali ci dicono che i casi sono aumentati un po’ ovunque.
Il meccanismo di trasmissione parte dai cani infetti: i flebotomi succhiano infatti il loro sangue che contiene minuscoli parassiti (Leishmania infantum), che poi evolvono all’interno degli stessi insetti, divenendo pertanto degli infettanti ed entrando in circolo nell’organismo di altri cani sempre attraverso il morso dei pappataci, che dunque costituiscono il veicolo di questa trasmissione di malattia.
Ma in che modo si manifesta la malattia? Riconoscerla fin dai primi sintomi è molto importante, considerato che in questo modo si può intervenire in maniera tempestiva, evitando guai peggiori al nostro pet.
Tuttavia, l’incubazione della leishmaniosi può essere piuttosto lunga e la malattia è tendenzialmente cronica. Di norma si può riconoscere dalla presenza di sintomi piuttosto tipici come lesioni e ulcere cutanee, alopecia intorno agli occhi, dimagrimento, anemia, febbre, insufficienza renale, zoppia.
Ricordiamo anche in tale occasione come sia davvero fondamentale cercare di diagnosticare tempestivamente la malattia con una visita e un test specifici da condursi in laboratorio dal veterinario.
Per quanto attiene le cure, le attuali terapie non consentono di sconfiggere definitivamente la leishmaniosi, che dunque si annovera come patologia di tipo cronico, ma ne migliorano sensibilmente i sintomi, soprattutto se viene scoperta nella fase iniziale, prima che abbia sfociato in tutti i suoi sintomi particolarmente dolorosi e fastidiosi per il cane.
Diviene dunque ancora più importante cercare di comprendere come prevenire questo disturbo. Diminuire il rischio non è affatto impossibile. La prevenzione si basa sull’uso principale di repellenti efficaci contro i flebotomi. Si può in tal senso scegliere fra applicazioni spot on, spray o collari, a seconda di quanto consiglierà il proprio veterinario di maggiore fiducia.
Può altresì essere utile sapere che i pappataci sono molto attivi soprattutto dal tramonto all’alba. Pertanto, per evitare le loro punture potrebbe essere d’aiuto tenere il cane in ambienti protetti da zanzariere durante la notte. A queste precauzioni si può inoltre aggiungere un vaccino: non impedirà il contagio dal parassita, ma ne ridurrà sensibilmente il rischio.