Gatto che starnutisce: cause e possibili rimedi

gatto che starnutisceQuando il gatto starnutisce, di norma, è perché qualcosa può avergli dato fastidio o provocato solletico al naso. Tuttavia ci sono casi in cui lo starnuto potrebbe celare qualche problema più grave, per cui cerchiamo di capire quando è il caso di allarmarsi. Lo starnuto può essere accompagnato da tosse, febbre, letargia, ulcere alla bocca, occhi rossi, lacrimazione, secrezioni nasali, inappetenza, difficoltà respiratorie, disidratazione, gonfiore al naso e bava.

La differenza tra un rischio reale e un fastidio momentaneo

Essendo un riflesso simile a quello umano, ovvero finalizzato ad allontanare corpi estranei e irritazioni da sostanze esterne, non possiamo considerarlo un sintomo preoccupante se si manifesta sporadicamente.

Proprio per questo devi sapere che se gli starnuti sono persistenti e ripetuti per più di due giorni è il caso di portare il gatto dal veterinario. Infatti in questi casi il fastidio al naso potrebbe celare un’irritazione o qualcosa che ostruisce le vie respiratorie. Se il gatto continua a starnutire, quindi, la prima cosa che il veterinario verificherà è la presenza di un corpo estraneo del quale l’animale prova a liberarsi.

Ci sono poi gli odori acri, quelli che per noi umani sono innocui e talvolta piacevoli ma che per il gatto risultano troppo forti. Per esempio deodoranti, profumi, detergenti o fumo di tabacco sono tutti responsabili dello starnuto del gatto.

Oggetti estranei nel naso e altri problemi

Prova a cambiare l’aria in casa e vedi se gli starnuti cessano e, in caso contrario, è il caso di verificare se c’è qualcosa che ostruisce il suo nasino. Molto spesso il gatto potrebbe inalare fili d’erba o piccoli frammenti di sporco come ciuffetti di polvere dei quali non riesce a liberarsi.

Il veterinario ispezionerà il naso e verificherà se c’è qualche corpo estraneo da rimuovere ma, in alcuni casi, potrebbe dover sedare il gatto per agire con tranquillità e senza fargli male.

Ci sono poi le infezioni che, come per gli umani, possono causare ripetuti starnuti. Ci riferiamo ad infezioni virali e a infezioni fungine che si manifestano con starnuti e altri sintomi come lacrimazione, secrezioni oculari, febbre e tosse. Questi sintomi sono la prova che il gatto potrebbe aver contratto un’infezione come l’herpes virus, la clamidia, il mycoplasma o il calicivirus.

Sindrome da immunodeficienza felina -FIV

Nei casi più gravi, invece, il gatto che starnutisce di continuo è affetto da virus di immunodeficienza felina – FIV. Questa patologia è nota anche come AIDS del gatto ed è una condizione che attacca le difese immunitarie che causano tosse, febbre, vomito, diarrea e starnuti.

In altri casi le patologie possono essere correlate al cavo orale e quindi, manifestarsi sotto forma di starnuto per via del bruciore che provocano. Gli stessi sintomi sono associati anche alle allergie, tipiche e frequenti nel gatto, per le quali è necessario fare delle analisi specifiche capaci di risalire all’agente scatenante.

Le cause degli starnuti nel gatto non finiscono qui. Difatti questi potrebbero derivare da una reazione allergica al vaccino, una sorta di effetto collaterale che, tuttavia, tende a passare dopo pochi giorni.

Stress e altri fattori che causano gli starnuti al gatto

Il gatto starnutisce anche a seguito di eventi molto stressanti come viaggi in aereo, traslochi o presenza di ospiti in casa per più giorni.

Escluse tutte queste ipotesi tramite apposita diagnosi veterinaria non resterà altro che verificare lo stato di salute del tratto respiratorio che potrebbe esser stato colpito dal cancro. La prognosi per questo tipo di tumore, purtroppo, è quasi sempre negativa anche dopo asportazione chirurgica e chemioterapia.

Quando il veterinario avrà individuato le cause degli starnuti provvederà a prescrivere la cura più adatta. Generalmente per le infezioni batteriche e fungine vengono prescritti farmaci antibiotici ad uso orale.

Per le allergie, invece, è necessario intraprendere una dieta anallergica e somministrare antistaminici oltre a evitare contatti con pollini e polvere. Negli altri casi saranno necessarie analisi del sangue e delle urine per individuare il tipo di patologia e, quindi, prescrivere il farmaco più adatto.

 

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