La formica proiettile o Paraponera clavata

La formica proiettile appartiene alla specie Paraponera clavata, ed è anche l’unica rappresentante del genere Paraponera. È conosciuta come uno degli insetti più pericolosi del mondo, a causa del veleno che inietta con la sua puntura.

formica proiettile

Secondo gli studi, dal punto di vista evolutivo, questa specie si è separata dalle altre formiche più di 90 milioni di anni fa. Una colonia di formiche proiettile può superare le 2.000 operaie, parliamo quindi, di formicai enormi e, in questo caso, estremamente pericolosi.

Perché è chiamata formica proiettile?

La Paraponera clavata è chiamata “formica proiettile” nome dovuto al forte dolore generato dalla sua puntura, paragonato, appunto, a quello di un proiettile. Dopo la puntura, il dolore è terribilmente insopportabile per circa 12-24 ore, motivo per il quale, questa specie è anche chiamata “formica 24 ore”.

Dove nidifica formica proiettile?

La Paraponera Clavata è molto diffusa in Ecuador, Paraguay, Brasile, Perù, Bolivia, Colombia, Panama, Honduras, Costa Rica, Guyana e Suriname. In termini di nido, la Paraponera clavata costruisce il suo nido in alberi cavi o sotto radici degli alberi. Cosa mangiano le formiche proiettile? Artroprodi come insetti, zecche, ragni, acari, e nettare.

Il nido è costituito da una massa di fibre vegetali e legno masticato, formando una struttura robusta che ospita la colonia. La regina depone le uova all’interno del nido e le operaie si occupano di prendersi cura delle larve e di proteggere il nido.

La loro colonia è composta principalmente da operaie, ma differiscono da molte altre specie di formiche in quanto non hanno caste specializzate di operaie. Le operaie di Paraponera clavata sono generalmente di dimensioni simili e svolgono una varietà di compiti all’interno della colonia.

Rispetto ad altre specie di formiche, la Paraponera clavata ha un ciclo di vita più lungo. La fase larvale può durare fino a 10 mesi, e le operaie adulte possono vivere diversi anni.

Come riconoscere la formica proiettile

La formica proiettile operaia può avere dimensioni comprese tra gli 1.8 e i 3 cm; è di colore nero rosso, senza ali, e a prima vista, sembra una grossa vespa con due antenne che formano una “V”.

Il corpo è robusto ed ha una conformazione distintiva a forma di clava, da cui deriva il nome scientifico “clavata“. La parte anteriore del loro corpo è più sottile rispetto alla parte posteriore, che è più larga. La regina non è molto più grande delle operaie.

Puntura e veleno della formica proiettile

La formica proiettile è famosa per il suo pungiglione velenoso, che può infliggere punture e provocare un dolore estremamente intenso.

L’intensità dipende da diversi fattori tra cui:

  • Dimensione dell’insetto;
  • Quantità di veleno iniettata;
  • Proprietà chimiche del veleno.

Nel veleno è presente la poneratossina, il componente principale, un peptide neurotossico che provoca una contrazione lunga e incontrollabile dei muscoli, con conseguenti forti tremori.

Dopo il morso, il dolore è atroce per 24 ore, ma nelle prime 3-5 ore, è talmente insopportabile da non riuscire a muoversi. La mente è annebbiata e non riesce a pensare ad altro che al dolore intenso. Nelle ore successive, l’intensità è leggermente sopportabile, quanto meno per dare modo di respirare e ritrovare un minimo di stabilità mentale.

Oltre al dolore possono comparire altri sintomi come: sudore freddo, vomito, nausea, aritmia cardiaca, edema.

Allo stato attuale, si cercano ancora rimedi specifici per la puntura della formica proiettile, l’unico trattamento è quello della gestione dei sintomi, fino al termine dell’effetto del veleno. Il morso della formica proiettile non è mortale per gli esseri umani.

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