Cos’è la paralisi laringea nei cani

Non trattandosi di una malattia molto diffusa, la paralisi laringea nei cani viene spesso ignorata e sottovalutata. Eppure, si tratta di una patologia grave, che anche se non è molto frequente può colpire prevalentemente i cani di grossa taglia di età media o avanzata, e soprattutto maschi obesi, con conseguenze spesso fatali.

paralisi laringea cani

La laringe è composta da varie cartilagini ed ha la funzione principale di permettere il passaggio d’aria e impedire di ispirare cibo e liquidi.

 Nello specifico:

  • Cartilagine tiroidea – la più grande, a forma di scudo.
  • Cartilagine cricoide – a forma di anello, alla base della laringe.
  • Cartilagini aritenoidi – due, poste posteriormente, regolano l’apertura glottica.
  • Cartilagine epiglottide – a forma di foglia, chiude la glottide durante la deglutizione.

In caso di paralisi laringea nel cane, una o entrambe le cartilagini aritenoidi non si aprono correttamente durante l’inspirazione e questo compromette il passaggio dell’aria attraverso la laringe.

Nei prossimi paragrafi cerchiamo di capire meglio questa patologia e cosa fare per non mettere a rischio la vita del nostro amico fido.

Come si manifesta la paralisi laringea nel cane

La paralisi laringea è una patologia caratterizzata da una disfunzione delle vie aeree superiori in conseguenza della quale si determina una occlusione più o significativa, con difficoltà a inspirare.

Per superare l’ostruzione glottidea, il cane inspira più forte, generando un flusso d’aria eccessivo che provoca edema e iperemia laringea, aggravandone il restringimento. L’aumento dell’attività muscolare respiratoria accelera di più il flusso causando il collasso dinamico delle cartilagini aritenoidi.

Il maggiore sforzo muscolare aumenta il fabbisogno di ossigeno, la temperatura corporea sale e diventa più difficile per il cane inspirare. Questo situazione può portare a un edema polmonare non cardiogeno, pericoloso per la vita del cane.

Sintomi

Nelle sue forme più lievi, questa malattia può rimanere sostanzialmente priva di sintomi per tutta la vita. Nei casi più gravi, invece, ci si troverà dinanzi a un cane affaticato, impaurito, dispnoico, con sibili inspiratori, cianosi ed eccessi di tosse. Ancora, a volte la tosse è così ostinata da condurre a rigurgiti o vomiti.

I sintomi si osservano soprattutto durante l’attività fisica o in condizioni di forte caldo e sono, in particolare:

  • Respiro stridulo con aumento dello sforzo inspiratorio;
  • Stanchezza durante l’esercizio fisico;
  • Intolleranza al caldo;
  • Svenimento;
  • Abbaio altero o perdita della voce.

La dispnea può manifestarsi anche quando il cane sta a riposo, lo stridore è udibile ma molto flebile, è possibile notare una postura più forzata con collo esteso, bocca aperta e parte labiale retratta.

Questa sintomatologia è segno che la condizione in cui si trova l’animale è molto grave, se portato a fare attività fisica può peggiorare rapidamente fino a manifestare perdita di saliva, ipertermia, cianosi e collasso cardiocircolatorio.

Come si diagnostica

Nel caso in cui il cane manifesti uno o più sintomi è importante portarlo subito dal veterinario per accertarsi delle sue condizioni di salute.

Tramite l’auscultazione, lo specialista identifica la zona laringea dove ha origine il rumore respiratorio, sarà poi la valutazione radiografica a dare maggiori informazioni per inquadrare la malattia.

Tramite le radiografie è possibile verificare la presenza o meno di masse e deformazioni della laringe, della trachea cervicale o di quella toracica, che possono provocare la paralisi. Il veterinario può anche eseguire esami del sangue e dosaggi ormonali.

La conferma della presenza di questa patologia la si ottieni attraverso il ricorso a una laringoscopia che può essere effettuata in condizione di lieve anestesia generale.

Durante l’esame, il veterinario osserva il movimento delle cartilagini aritenoidi quando il cane inspira: in caso di paralisi, queste non si aprono correttamente.

La laringoscopia è considerata il metodo diagnostico più affidabile per questa patologia e consente una valutazione diretta della funzionalità glottidea e dell’eventuale presenza di edema o infiammazione laringea.

Trattamento

Una volta che la patologia è stata accertata e correttamente diagnosticata, il veterinario procede con la condivisione della terapia necessariache almeno in un primo momento sarà fondamentalmente medica e prevederà l’impiego di cortisonici, broncodilatatori, farmaci per sedare la tosse, antibiotici per il controllo di infezioni intercorrenti e dieta per rendere il paziente più leggero.

Nel caso in cui la malattia sia più grave, invece, sarà necessaria la chirurgia: l’intervento che ha lo scopo di allargare la laringe, ricorrendo a diverse tecniche di operazione come la lateralizzazione della cartilagine aritenoide.

L’intervento chirurgico in questione è piuttosto complicato e merita di non essere sottovalutato: viene eseguita una sutura che permette a un lembo della cartilagine aritenoide di divaricarsi in maniera permanente, facilitando il passaggio dell’aria.

Trattandosi di un’operazione complicata, è possibile che si verifichino effetti collaterali anche importanti come la broncopolmonite per allargamento eccessivo dell’ostio laringeo o, la formazione di granulomi che comprimono la zona operata provocando una nuova occlusione. Per questa ragione è importante che il cane venga monitorato costantemente dal veterinario durante la prima settimana del post operatorio.

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