Dopo il lockdown, i cani potrebbero soffrire di ansia d’abbandono

Non c’è dubbio che il lockdown imposto per la pandemia di coronavirus sia stato non poco frustante per tantissime persone costrette a restare a casa. Per i cani, invece, non si può dire la stessa cosa; in fondo, hanno pienamente goduto della compagina dei loro proprietari. Però, adesso che l’emergenza è in parte finita e le persone sono tornate a vivere (o quasi) la vita quotidiana pre-pandemia, l’impatto sulla vita dei cani potrebbe rivelarsi grave.

Secondo alcuni addestratori di cani, soprattutto i cuccioli potrebbero soffrire di una “grave ansia sociale” in questo periodo in cui le cose stanno tornando lentamente alla normalità. Il perché è facilmente spiegabile: enorme ed eccessivo serbatoio di dipendenza.

Le spiegazioni in merito non sono tardate ad arrivare. I cani, avendo vissuto per diverse settimane a stretto e continuo contatto con le loro famiglie umane, hanno adesso un eccessivo sovraccarico di tempo di qualità, il quale potrebbe causargli non poca sofferenza quando uomini e donne del nucleo familiare sono improvvisamente tornati a lavoro. Certo, in alcune famiglie il supporto affettivo dei figli che studiano da casa certo non gli manca, ma avvertono comunque questo cambiamento.

Un’angoscia che potrebbe manifestarsi in diversi modi; se lasciati da soli, i cani da compagnia potrebbero iniziare a mordere mobili, abbaiare senza motivo, fare i bisogni dentro casa o, in casi estremi, manifestare segni di autolesionismo. Basterebbe mettere una webcam a controllare l’attività del cane da lontano per rendersi conto della presenza di ululati, eccessiva stimolazione e altri segni di stress.

Per aiutare i propri amici a quattro zampe, uomini o donne potrebbero separarsi dal loro animale domestico per 30 minuti alla volta più volte al giorno.

Il promemoria per considerare in che modo i cani rispondono al ritorno alla vita quotidiana arriva nel mezzo di un aumento del numero di adozioni di animali domestici nei Paesi di tutto il mondo, una risposta emotiva delle persone che cercano negli animali domestici una sorte di fonte di conforto.

Da sempre, un animale domestico viene visto come un essere vivente in grado di offrire amore e amicizia incondizionati, sentimenti molto importanti soprattutto in questi tempi difficili e incerti. In effetti, una recente ricerca ha confermato questa teoria: l’84% dei proprietari di animali domestici nel mondo ha riferito che averne uno ha avuto un impatto positivo sulla loro salute mentale.

Tali sentimenti non sono certamente unilaterali; i cani maggiormente hanno bisogno di sentirsi amati e di essere importanti all’interno del nucleo familiare a cui appartengono. È la loro natura. Ecco perché, dopo aver goduto a tempo pieno della compagnia dei propri cari amici umani, adesso potrebbero trovarsi in uno stato emotivo abbastanza complesso.

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