Il gatto soffre la solitudine e, anche se è considerato un animale molto indipendente, può avere dei momenti in cui l’allontanamento o la separazione dal proprietario, lo fanno sentire disorientato e triste.
Per il micio, il padrone è un punto di riferimento, il distacco può quindi generare stress, malessere e agitazione e confluire in quella che viene chiamata “ansia da abbandono”.
Ansia da abbandono nel gatto
L’ansia da abbandono o separazione nel gatto si manifesta quando il proprietario si allontana dall’animale. Il micio, così come il cane, sono abituati a dividere gli spazi col proprio umano e a seguirlo ovunque vada.
Se questo punto di riferimento viene a mancare, il gatto può iniziare a manifestare sintomi quali nervosismo e malessere, anche se il distacco è breve.
Quindi, anche se i gatti sono noti per essere liberi e indipendenti, in realtà, soffrono tanto la solitudine.
Per questa ragione, soprattutto in estate, dopo il ritorno dalle vacanze, è più frequente notare questo tipo di sofferenza nell’animale, soprattutto, ad esempio, se lasciato da solo in casa per 15 giorni, un arco temporale abbastanza lungo.
Sintomi di un gatto sofferente
Per capire se il gatto ha sofferto l’abbandono bisogna osservarne il comportamento: miagolii frequenti, costanti e prolungati, fare distruttivo verso mobili e oggetti presenti in casa.
Fare i bisogni fuori la lettiera, oppure, in altri posti o su oggetti come vestiti, scarpe e il letto. Insomma, su qualsiasi cosa abbia l’odore del proprio padrone.
Ci sono poi anche sintomi fisici evidenti come la dermatite da leccamento compulsivo, alopecia, pelo fragile e spezzato, comparsa di chiazze rosse su addome, fianchi e zampe.
Cosa fare per aiutare il gatto stressato
Come prima cosa, rivolgiti a un veterinario esperto nel comportamento felino, sarà lui a fare una diagnosi e a capire se la modifica delle abitudini dell’animale dipendono da una causa comportamentale o da un problema di salute.
Il veterinario può proporre l’uso di prodotti specifici che hanno effetto calmante, sotto forma di compresse, spray e collari, realizzati con erbe e piante note per gli effetti distensivi. Anche se non hanno efficacia immediata, sono utili, nel medio periodo, a calmare il tuo gatto.
Alcuni studi fanno sapere che utilizzare la musica o accendere la televisione, può aiutare il gatto a sentirsi meno solo. Inoltre, l’erba gatta è molto utile, pertanto, si consiglia di inserirla all’interno di giochi stimolanti per il micio.
Gatto soffre l’abbandono: consigli per aiutarlo a gestire l’ansia
Un modo per aiutare il gatto a gestire l’ansia da abbandono è quello di supportarlo nel percorso per farlo diventare autonomo, abituarli già da piccolino a stare da solo in casa.
Un buon modo può essere quello di uscire di casa per qualche secondo e poi rientrare, un esercizio che aiuta il micio a capire che, anche se il padrone va fuori, farà ritorno da lui e non lo abbandonerà.
Gradualmente bisogna aumentare il tempo trascorso fuori, in questo modo i sintomi di stress e ansia si attenueranno, perché il gatto capirà che l’uscire fuori porta sempre a un ritorno da lui. Con un po’ di pazienza il tutto diventerà una sana abitudine.
Se il gatto è molto distruttivo e reagisce male al distacco, non bisogna punirlo o sgridarlo, perché può diventare solo frustrato e aumentare il disagio.
In questo caso è meglio stare un po’ di tempo insieme, giocando e facendosi le coccole. Molto importante è anche inserire nell’ambiente tanti giochini e accessori che possano stimolare il gatto a intrattenersi da solo, anche senza il proprietario.
C’è comunque da dire che il gatto non è un animale che ama la solitudine, per cui, se per motivi di lavoro o di tempo, non si è in grado di stare con lui in casa, prima di decidere di prenderne uno è essenziale fare le dovute valutazioni.