Il termine “gatto nano” incuriosisce molti e, diciamolo, fa anche un po’ sorridere. Nell’immaginario collettivo richiama l’idea di un micio piccolo e dalle proporzioni insolite, zampe corte e corpo compatto.
Tecnicamente non è una definizione ufficiale riconosciuta da tutte le associazioni feline, ma è ormai usata comunemente per indicare soprattutto il Munchkin, conosciuto anche come “gatto bassotto”.
Dietro quell’aspetto irresistibile, però, c’è un mondo da scoprire: origini, carattere, possibili rischi per la salute e persino questioni etiche. Se stai valutando di prenderne uno, o semplicemente vuoi approfondire, qui trovi consigli utili.
Il gatto Munchkin è davvero minuscolo, tanto da essere nominato tra i gatti più piccoli del mondo. Un concentrato di dolcezza e morbidezza, a cui è davvero difficile resistere. Ma scopriamo di più su questa bellissima razza di gatto nano.
Il Munchkin: cos’è e perché lo chiamano “gatto bassotto”
Questa razza nasce negli Stati Uniti grazie a una mutazione genetica naturale che provoca la condrodistrofia, ovvero l’accorciamento delle ossa lunghe delle zampe. È lo stesso meccanismo che, nei cani, dà vita a razze come il Bassotto, ma nei gatti il resto del corpo resta proporzionato, conservando così agilità e mobilità.
Il nome arriva da un riferimento cinematografico: i piccoli abitanti della Città di Smeraldo ne Il Mago di Oz. La TICA (The International Cat Association) lo ha riconosciuto ufficialmente negli anni ’90, mentre altre organizzazioni come la FIFe non lo hanno inserito tra le razze ufficiali, soprattutto per questioni etiche legate alla selezione di caratteristiche fisiche così particolari.
Il maschio adulto pesa tra i 4 i 5 kg, mentre la femmina tra i 2 e i 3 kg; le zampe posteriori solo leggermente più lunghe di quelle anteriori, motivo per il quale il piccolo micio riesce a sedersi anche solo su quelle.
Il pelo del gatto Munchkin è corto, molto morbido e setoso, sono ammessi tutti i colori, tranne l’ambra. Esistono anche specie a pelo lungo, che si differenziano dagli altri per via della coda piumata.
Il corpo longilineo lo rende molto agile nei movimenti; inoltre, ha delle peculiarità adorabili: orecchie larghe, coda lievemente arrotondata sulla punta, e occhi grandi e un po’ obliqui, e di qualunque colore.
Il carattere del gatto nano Munchkin
Il Munchkin è un gatto socievole, curioso e spesso giocherellone. Ama partecipare alla vita di casa, osservare e seguire il proprietario in ogni stanza. Le zampe corte non lo fermano: gioca, corre e si arrampica, scegliendo magari altezze più accessibili.
Si adatta bene anche alla convivenza con altri animali domestici e, se ben stimolato con giochi e arricchimenti ambientali, resta attivo e in forma per molti anni.
Anche quando diventa adulto mantiene gli stessi atteggiamenti da cucciolo, cosa che invece non sempre succede con le altre razze di gatto, che tendono a diventare un po’ più solitari.
Per questa ragione, il Munchkin non deve essere lasciato solo, ma interagire all’interno della famiglia. È la razza di gatto ideale in una casa dove ci sono bambini, altri gatti e anche cani.
Cura del Munchkin
Questo gatto nano è stato scoperto solo nel 1983, per cui non si conosco ancora possibili patologie di origine ereditaria. Avendo una conformazione fisica molto simile ad alcune razze di piccoli cani, come loro, anche questo gattino può essere colpito da problematiche come l’artrite.
In ogni caso, è importante sottoporlo a tutti i cicli vaccinali obbligatori, al controllo dei parassiti e a una visita veterinaria almeno un paio di volte all’anno. L’aspettativa media di vita del gatto nano Munchkin è di 16/18 anni.
Il pelo va spazzolato una volta a settimana usando prodotti specifici per la toelettatura, ed un occhio di riguardo va dato anche all’igiene della pelle: il gattino ha poca flessibilità e non riesce a pulirsi come gli altri gatti.
Alimentazione del gatto nano
Il gatto Munchkin deve seguire una dieta sana ed equilibrata, privilegiando alimenti umidi per gatti, contenenti le adeguate proporzioni di carne e verdura. Via libera anche a cibi secchi, purché contengano i valori nutritivi indispensabili per la salute del gatto.
Per non sbagliare, consigliamo di andare dal veterinario e chiedere consigli sul tipo di alimentazione da fare seguire al gattino.
Qual è il prezzo del gatto nano Munchkin?
Un cucciolo di Munchkin da allevamento certificato può costare tra 600 e 1.200 euro, variando in base a genealogia, caratteristiche e pedigree. Alcuni esemplari particolari superano facilmente queste cifre.
Prima di decidere, valuta bene:
- la provenienza e l’affidabilità dell’allevatore;
- la presenza di certificazioni sanitarie sui genitori e sul cucciolo;
- la disponibilità a seguire controlli veterinari regolari;
- il tuo punto di vista sull’allevamento di razze con tratti morfologici selezionati.
Nanismo felino: cause, rischi e altre razze “nano”
Il concetto di “gatto nano” non si limita al Munchkin. Il nanismo felino può avere diverse origini:
- Genetiche: come nel caso del Munchkin, con caratteristiche ereditarie presenti dalla nascita.
- Ormonali: dovute a una carenza di ormone della crescita, spesso collegata a problemi ipofisari.
- Patologiche: causate da malattie congenite o acquisite che influenzano lo sviluppo.
Esistono anche altre razze “mini” nate da incroci selettivi, come il Napoleon (Munchkin + Persiano) o il Bambino (Munchkin + Sphynx), che condividono la statura ridotta ma presentano tratti distinti.
Sul fronte salute, il nanismo genetico non implica automaticamente fragilità, ma può aumentare il rischio di problemi ortopedici, come artrosi precoce o deformazioni spinali in rari casi. Il nanismo patologico, invece, quasi sempre si accompagna ad altri disturbi che incidono sulla qualità di vita del gatto.
Non tutti i mici di piccola taglia sono “nani”: solo una diagnosi veterinaria può chiarire la causa della loro corporatura.
Insomma, c’è una differenza netta tra un gatto “nano” nato da selezione genetica e uno che presenta nanismo per malattia. Nel primo caso, la condizione è stabile e, con le giuste attenzioni, non compromette la vita quotidiana. Nel secondo, invece, è spesso legata ad altre problematiche che richiedono cure costanti e possono ridurre la durata della vita.
1. Quanto vive in media un gatto nano?
Un Munchkin in buona salute può vivere tra i 12 e i 15 anni, con le stesse aspettative di vita di un gatto comune, se seguito da controlli regolari.
2. I gatti nani hanno bisogno di cure particolari?
Non richiedono cure straordinarie, ma è importante monitorare la salute delle articolazioni e offrire un ambiente con percorsi e salti alla loro portata.
3. I gatti nani possono convivere con bambini e altri animali?
Sì, sono generalmente socievoli e si adattano bene, purché l’interazione sia rispettosa e graduale.
4. Come capire se un gatto è nano o semplicemente piccolo?
Solo il veterinario può stabilirlo, valutando la conformazione fisica e, se necessario, eseguendo esami specifici.