Il riccio africano è la scelta da prediligere per chi desidera avere questo simpatico animaletto come animale domestico. Da diverso tempo, i ricci sono molto richiesti come animali da compagnia, proprio come i conigli nani, anche se non mancano dibattiti sulla loro detenzione.
Se però pensi che averne uno in casa non richieda impegno, ti sbagli, un riccio come animale domestico ha bisogno di molte attenzioni. Inoltre, devi sapere che in Italia non è possibile tenere in casa i ricci autoctoni, ovvero, quelli trovati in campagna o nei boschi.
Fa eccezione il riccio africano o pigmeo, proveniente dall’Africa e commercializzato liberamente anche nel nostro Paese. Ma scopriamo di più.
Aspetto del riccio africano domestico
Il riccio africano ha delle dimensioni comprese tra i 14 i 21 cm e può pesare dai 300 ai 600 grammi. È ricoperto da aculei lunghi tra i 15 e i 20 cm, di varia colorazione; il ventre è piatto, piccolo, soffice e bianco. Le orecchi sono rotonde e minute e le zampe molto piccole che, a differenza di altre specie, presentano solo quattro dita invece di cinque.
I ricci africani appena nati hanno gli aculei molto morbidi e gli occhi chiusi; la vita media in cattività è di 5-7 anni, mentre quella in natura di solo 1-1,5 anni.
Riccio domestico africano: caratteristiche
Il riccio africano proviene dall’Africa centrale, dove vive nelle savane e nelle praterie secche e aride. È un animale notturno: durante il giorno va alla ricerca di nascondigli per riposare indisturbato, e al crepuscolo va alla ricerca di prede. A differenza di quello che si possa pensare, il riccio non è un roditore ma un insettivoro.
Il riccio africano, a differenza di quello europeo, non va in letargo, anche se durante l’estate può vivere un periodo di riposo ed essere meno attivo. Questa fase è assente in cattività. Durante i primi mesi di vita, il riccio passa per la fase di muta degli aculei, che può verificarsi anche negli adulti, seppur più raramente.
Comportamento
Il riccio africano è docile e amichevole e non è particolarmente difficile da addomesticare. Tuttavia, all’inizio potrebbe essere tentato dalla fuga in cerca di libertà, per questa ragione è consigliato tenerlo un po’ fuori la gabbia.
Se possibile, è utile lasciarlo fuori a gironzolare in giardino o sul terrazzo, ma senza mai lasciarlo solo. Quando ha paura, il riccio si chiude completamente per proteggersi con gli aculei, un comportamento del tutto naturale, che tenderà a diminuire man mano che inizierà a fidarsi.
Se si trova a proprio agio, il riccio africano è in grado di stringere un forte legame con il padrone e di diventare un amico fedele e di compagnia.
Come prendersi cura del riccio africano
Il riccio africano è insettivoro e mangia da una a due volte al giorno, predilige insetti e vermi, ma è possibile anche dargli riso e carne tritati, e qualche volta pezzetti di frutta fresca. È importante non esagerare con le quantità, in caso di dubbi consigliamo di rivolgersi al veterinario.
Il terrario deve misurare almeno 150x60x60 cm, dimensioni sufficienti per consentirgli il libero movimento, ancor meglio se composto da più livelli. Inoltre, deve avere delle prese d’aria e non essere interamente in vetro.
L’acqua va cambiata ogni giorno e spesso, se sporca, e fornita con un biberon o una piccola ciotola. La gabbia va pulita almeno una volta a settimana, bisogna rimuovere feci e cibo vecchio e controllare che anche il nascondiglio sia libero da residui e detriti.
Il riccio non ama fare il bagno, per cui se ne può fare tranquillamente a meno, evitandogli così un trauma del tutto inutile.
Quanto costa un riccio domestico africano?
Il prezzo del riccio africano va da 70 a 200 euro, l’importante è rivolgersi sempre ad allevatori affidabili. Consigliamo di far visita all’allevamento per rendersi conto delle condizioni di vita e di salute di questi piccoli animaletti.
